Non c’è nessun manuale

Esiste un modo di dire Zen che ricorre spesso in varie forme, può essere esemplificato con: “Qualsiasi atteggiamento è inappropriato, eccetto quando è appropriato”. Ovviamente non c’è una spiegazione del concetto e, nel sentirlo per la prima volta, si rimane sempre un po’ spiazzati, però si può capire abbastanza in fretta a cosa si riferisca: puoi spendere quanto tempo vuoi ad elaborare complesse strategie di azione, ma non arriverai mai ad ottenere regole generali sempre applicabili, perché ogni momento è unico.

È difficile non aggrapparsi a qualcosa, è difficile accettare l’incertezza, ma non hai molte alternative. Liberati da illusioni ed immagini mentali; passo dopo passo, affronta ciò che c’è. Se la mente vuole catturarti per farti sprofondare in una voragine senza fine, tratta questa illusione come un rumore di fondo e riporta l’attenzione a ciò che stai vivendo. Le contrazioni dei tuoi muscoli, l’acqua sulla tua pelle, le lacrime, la tua voce che vibra nella trachea, le emozioni che ti riempiono il petto: tutto questo è reale, è ciò che sei adesso. I pensieri che sorgono spontanei sono solo l’eco delle tue insicurezze, sono privi di realtà.

La realtà, già. Magari non ti piace, magari preferisci cullarti in una fantasia, cercare un modo qualsiasi per scappare, ma alla fine non c’è nessun posto dove puoi andare. Puoi soltanto affrontare ciò che ti si presenta davanti, sapendo che qualsiasi reazione è appropriata, fintanto che non fuggi; se poi dovessi compiere qualche errore, non perdere tempo coi sensi di colpa (anche quelli senza realtà) e affronta le conseguenze con lo stesso spirito. Soprattutto, però, impara a perdonarti. Sempre.