Volere è potere?

Sono stato decisamente molto teso negli ultimi giorni, un tipo di tensione nervosa che neanche l’esercizio fisico è riuscito a dissipare. Ho molti pensieri per la testa, ma identificarli con chiarezza è molto difficile: è tutto un brusio confuso, una sinestesia di suoni e immagini che sembra impossibile da placare. L’unica cosa chiara è l’effetto che ottiene, l’ormai familiare sensazione di catene ai polsi e di gabbia toracica compressa; la voglia di urlare “Basta!”.

Quella che segue non è una riflessione, ma una serie di punti espressi come rivendicazione di me stesso, come espressione delle mie volontà.

  • Voglio comunicare apertamente, senza rituali o formule non scritte, senza presunzioni o pregiudizi: mostrarmi per ciò che sono e venire rispettato, prima ancora che accettato o rifiutato.

  • Voglio poter dire ad una ragazza che la trovo splendida, senza imbarazzarmi o curarmi di ciò che potrebbe pensare.

  • Voglio distruggere ogni maschera.

  • Voglio ammettere di avere paura, esattamente come gli altri sei miliardi di abitanti di questa terra. Tutti hanno paura, tutti soffrono, tutti cercano di sopravvivere. Io voglio vivere.

  • Voglio rompere gli schemi.

  • Voglio sentirmi libero di vestire in nero ad un matrimonio.

  • Voglio girarmi dalla parte opposta a tutti quando sono in ascensore.

  • Voglio scrivere un post-it con la mano sinistra, solo per sentire qualcosa di non familiare, di non meccanico, di non robotico.

  • Voglio dire “ti voglio bene” ad un amico, guardandolo fisso negli occhi.

  • Voglio uscire con una ragazza solo per conoscerla, senza sentirmi obbligato a fare uno straccio di prima mossa.

  • Voglio dire di no, quando non mi va di fare qualcosa, anche se non sembra esserci motivo di rifiutare.

  • Voglio poter mandare a cagare chi ritengo se lo meriti, senza dover dare spiegazioni.

  • Voglio cantare la mia canzone preferita mentre passeggio in mezzo alla gente.

  • Voglio poter ballare, anche se goffo è scoordinato nel farlo.

  • Voglio dire ai miei genitori quanto sia loro grato.

  • Voglio incenerire l’orgoglio tra le fiamme delle emozioni vere.

  • Voglio piangere, per gioia o disperazione, e mostrare fiero le mie lacrime.

  • Voglio esprimere ad alta voce le mie preferenze e non sentirmi obbligato a giustificarle.

  • Voglio attaccare bottone con uno sconosciuto e chiedergli come si stente.

  • Voglio poter star zitto quando non ho nulla da dire; nessun silenzio dovrebbe essere definito imbarazzante.

  • Voglio che le discussioni davvero importanti avvengano faccia a faccia, anche se magari sono difficili da affrontare.

  • Voglio riuscire a pisciare anche se qualcuno mi sta guardando.

  • Voglio mettermi davanti ad uno specchio, nudo, ed apprezzare ogni centimetro del mio corpo.

  • Voglio accettare con piacere i complimenti e dimostrare gratitudine, perché nulla è dovuto.

  • Voglio esprimere ammirazione, quando questa viene dal cuore.

  • Voglio viaggiare da solo.

  • Voglio amare.

  • Voglio parlare di quell’argomento che tutti stanno evitando perché troppo a disagio per affrontarlo.

  • Voglio urlare.

  • Voglio assicurarmi che le persone realmente importanti per me capiscano quanto lo siano. Purtroppo le parole sono troppo limitate per questo scopo.

  • Voglio rivendicare il mio diritto ad incazzarmi, quando le mie palle sono piene.

  • Voglio aver fede nelle mie convinzioni, anche se nessuno è d’accordo con me.

  • Voglio sentirmi libero di aiutare, senza ricevere nulla in cambio.

  • Voglio sentirmi libero dall’aiutare, senza per ciò essere un infame.

  • Voglio sentirmi libero di accettare aiuti esterni, perché nessuno può sopravvivere restando solo.

  • Voglio essere me stesso.

  • Voglio risvegliare la vita latente in me.