Il ruolo che, volenti o nolenti, ci troviamo ad occupare può venire avvertito come un giogo, quando diventa il principale metro di misura per il nostro valore come esseri umani. “Tu non sei il tuo lavoro” urlava Tyler Durden durante la sua crociata contro la Società delle Nevrosi; è una frase così banale, ovvia, eppure tutti se ne dimenticano, diventando oggetto di una pressione sociale che loro stessi contribuiscono ad alimentare. Persino io mi trovo a chiedere meccanicamente: “che lavoro fai?” oppure: “che cosa studi?”, ben sapendo che quando mi trovo nei panni di quello a cui vengono rivolte tali domande finisco immancabilmente per sentirmi a disagio.
Da oggi si cambia, d’ora in poi seguirò il suggerimento di Maddalena e chiederò: “quali sono i tuoi interessi?”; che poi è quello che davvero mi preme sapere quando conosco qualcuno.