Craving for likes

The Social Media Generation

Fonte: ZenPencils

Nulla da aggiungere, riprende l’annosa questione che ho abbozzato in un precedente post, ponendo l’accento sulle motivazioni che sottendono questo tipo di dipendenza.

Sì: dipendenza è la parola giusta, dal momento che i meccanismi chimici che si innestano nel nostro cervello quando riceviamo un Like sono — su scala ridotta — gli stessi che sperimenta un eroinomane dopo la sua dose.

Ecco quindi persone che condividono lo stesso stato in diversi momenti del giorno, sperando di ricevere più ‘mi piace’. Persone che giocano a “chi ce l’ha più lungo” con il numero di follower su Twitter. Persone che cambiano la foto profilo quotidianamente, spesso ritoccandola. Persone che condividono ogni momento della propria vita, cercando di farla sembrare più interessante di ciò che è in realtà. Tutte persone che, in definitiva, smaniano di approvazione per ciò che sono, anzi, per ciò che mostrano di essere.

Quanto a me, non sono sicuro di essere fuori dal gruppo.

Vanità…decisamente il mio peccato preferito.
— Al Pacino ne ‘L’avvocato del Diavolo’