Poco fa stavo navigando in Internet mentre era in riproduzione “All along the watchtower”, quel capolavoro scritto da Bob Dylan e re-interpretato da Jimi Hendrix. Avrò ascoltato questa canzone centinaia di volte, ma oggi l’ho vista sotto una luce completamente nuova: mi è sembrata una profezia estremamente descrittiva dei nostri tempi, forse di tutte le epoche.
There must be some way out of here
Said the joker to the thief
There’s too much confusion, I can’t get no relief
Businessmen, they drink my wine
Plowmen dig my earth
None of them along the line know what any of it is worthNo reason to get excited,the thief, he kindly spoke
There are many here among us who feel that life is but a joke
But you and I, we’ve been through that, and this is not our fate
So let us not talk falsely now, the hour is getting lateAll along the watchtower, princes kept the view
While all the women came and went, barefoot servants, tooOutside in the distance a wildcat did growl
Two riders were approaching, the wind began to howl
Io non so davvero come si possa mettere tutto questo in una manciata di versi: non una parola è fuori posto, tutto è estremamente evocativo. I protagonisti della storia sono un giullare ed un ladro, due figure aliene alla società: guardato con scherno il primo, con rabbia e timore il secondo.
È il giullare a parlare all’inizio, esprimendo la sua frustrazione per un mondo confusionario in cui nulla sembra avere senso: chi è in cima alla società gode dei frutti del lavoro di chi è alla base, ma nessuna delle parti coinvolte è davvero consapevole del suo ruolo, tutto procede per inerzia.
A questo punto il ladro tranquillizza il compagno: fra gli outsider sono in molti a razionalizzare queste assurdità e concludere che la vita non è altro che un gioco, ma loro due sono diversi perché hanno capito che un cambiamento è possibile. Non c’è tempo per le chiacchiere, è ora di agire.
Gli ultimi versi mostrano il contesto in cui si svolge il tutto: in un ambiente ostile, due figure (il giullare ed il ladro) si avvicinano ad una roccaforte, dalla cui torre di controllo i principi monitorano ogni cosa, attenti a mantenere intatti i propri privilegi.
La “watchtower” simboleggia uno status quo che giova soltanto ai membri dell’élite, mentre i due “riders” sono coloro che distruggeranno la torre, facendo breccia grazie alle crepe accumulate nel tempo. A sovvertire l’ordine generale saranno coloro che, per mestiere (joker) o necessità (thief), sono abituati a relativizzare i valori promossi dai prìncipi, valori che la società erroneamente vede come granitici.
Altro elemento interessante è la struttura della canzone: il tutto inizia in medias res e solo le ultime due strofe forniscono il contesto necessario. Unendo questo aspetto con la musica pensata da Dylan (non me ne voglia Hendrix) si ottiene una circolarità claustrofobica, lasciando intendere che le dinamiche narrate sono in realtà essenzialmente immutabili e che ogni pretesa rivoluzionaria è destinata a cristallizzarsi in status quo: “plus ça change, plus c’est la même chose”.
Tutto questo in 14 versi.