Su questo blog riporto mie riflessioni su vari argomenti, riflessioni che spesso partono da eventi vissuti nella mia vita, tuttavia non credo di aver mai parlato in modo diretto di me e ciò che mi riguarda; oggi voglio fare un’eccezione.
Come sapranno coloro che mi conoscono di persona, due anni fa mio padre si è ammalato di leucemia mieloide acuta, diagnosi che ha dilaniato la nostra routine famigliare come mai nessun altro evento prima di allora. Con fatica e determinazione ha affrontato il lungo percorso che lo ha portato ad effettuare un trapianto di midollo osseo, non è stato semplice né per lui, né per mia madre e me, ma alla fine sembrava aver superato la malattia con successo. Sembrava, appunto: venerdì scorso, a poco più di un anno dal trapianto, ha scoperto di essere in recidiva di malattia.
Dovrà quindi affrontare un nuovo trapianto e i medici del San Raffaele sono già alla ricerca di un donatore. Non è detto che un futuro trapianto darà esito positivo e porterà ad una guarigione, ma è la migliore delle strade che abbiamo e la percorreremo fino in fondo. Il problema grosso però sta a monte: bisogna trovare un donatore con un grado accettabile di compatibilità.
Proprio poco fa mi è capitato di leggere della campagna “Match4Lara” iniziativa che ha riscosso un successo davvero incredibile e che sta avendo il merito di porre l’accento sull’importanza della donazione di midollo osseo, tramite anche la mobilitazione di personaggi di spicco quali J. K. Rowling e il Primo Ministro UK David Cameron.
Diversamente da altri tipi di trapianti, quello di midollo non necessita che al donatore vengano espiantati degli organi, come dice l’articolo di Repubblica:
Donare è facile. “Non dovete spaventarvi all’idea della donazione di cellule staminali. È come fare un prelievo di sangue, quindi non è doloroso e soprattutto non ha conseguenze sulla salute”, dice Lara. In Italia, il punto di riferimento è l’Admo. Per diventare donatori è necessario presentarsi, senza impegnativa medica, presso un Centro donatori che aderisce al progetto, per sottoporsi al prelievo di un campione di sangue (come per una normale analisi). Il Centro donatori farà firmare l’adesione al Registro italiano donatori midollo osseo. I risultati delle analisi verranno poi inseriti in un archivio elettronico gestito a livello regionale e a livello nazionale. In seguito, al riscontro di una prima compatibilità con un paziente, il donatore sarà chiamato a ulteriori prelievi, sempre di sangue, per definire ancora meglio il livello di compatibilità.
Se tutti (o anche solo la maggioranza di noi) si registrassero alla banca dei donatori, l’intera collettività trarrebbe un immenso beneficio con un minimo dispendio di energie. È vero, mi sto interessando alla tematica in larga parte per vicende personali, purtroppo è un peccato condiviso che ha le sue radici nella miopia da cui siamo affetti un po’ tutti: ci preoccupiamo davvero della morte solo quando iniziamo ad avvertirne i passi. L’atteggiamento generale, più o meno conscio, è quello di dire: “Perché deve capitare proprio a me?”, mentre invece sarebbe più opportuno chiedersi perché non dovrebbe capitare; quando si tratta di tumore non è tanto questione del “se”, ma piuttosto del “quando”.
Io non sono uno scrittore di successo o un Primo Ministro, ma voglio lo stesso lanciare un appello: andate a registrarvi alla banca dei donatori e sensibilizzate al tema parenti e amici. Fatelo per Lara, fatelo per mio padre, fatelo per voi stessi. Fatelo per noi tutti.
Grazie.